Chi Siamo

Non si ha alcuna certezza relativamente alla nascita di Portico di Caserta.
Probabilmente i primi insediamenti, le prime casupole sparse, che in qualche modo possono identificarsi con l’attuale territorio, sono da presumere nella prima epoca romana.
Osservando una cartografia del territorio circostante Portico di Caserta sono ancora evidenti le tracce della divisione in centurie anche se va rilevato che le linee di divisione furono segnate, contrariamente alla norma, in senso Nord-Sud dai decumani, o in senso Est-Ovest dai cardini, con una sistemazione ordinata di un contesto agrario al fine di realizzare un catasto preciso e di creare le condizioni necessarie per un migliore sfruttamento del suolo.
Portico e Musicile sono fra gli agglomerati urbani che sorgono all’interno di questo reticolo che, con la squadratura del suo impianto urbano, o per la presenza di “limites”, o per toponomastica, tutt’ora si può riallacciare in qualche modo al mondo romano.
Probabilmente, la denominazione del Comune potrebbe essere collegato alla esistenza di Musicile, nella stessa epoca romana, sotto forma di una “Villa”; ed al fatto che l’insediamento del villaggio si trovava proprio all’ingresso di questa villa sulla direttrice Capua-Atella.
Il primo documento ufficiale in cui si fa menzione di Portico è un atto di donazione del 1036 con il quale Landone, Conte di Caserta, divideva i propri possedimenti donando al fratello Pietro tutte le terre, case e chiese che possedeva presso Carinola, nelle località di Macerata, Portico, S.Benedetto “in finibus eiusdem Casirte”, S.Erasmo, Tuoro, e in altre località “in finibus Liburie”.

La conferma della esistenza di un piccolo insediamento urbano è nella antica tassa delle decime sulle Chiese esistenti emanata nel 1137 dal Papa Alessandro III.
Per l’epoca angioina abbiamo un altro documento del 1324: una donazione nella quale, per indicare il luogo, si fa riferimento a Portico. Nel testo curato da Iole Mazzoleni (“Le pergamene di Capua”) si legge: “Il milite Petrus cognomine Falconara, filius quondam Nicolai Falconara dona a Iordano cognomine Falconara e Leono … un pezzo di terra in loco qui nominatur Portico”.
Dalle prime tracce documentate in modo continuo ed organico dal 1500 in poi Portico era uno dei tanti Casali di Capua.
Con l’arrivo dei Francesi, alla fine del 1700, il Regno di Napoli fu oggetto di notevoli cambiamenti relativamente alla organizzazione della struttura amministrativa. Ne fece le spese anche Portico che perse la sua autonomia amministrativa e politica.
A seguito della Legge dell’8 agosto 1806, relativa al riordino della amministrazione delle Province e del Comuni del Regno, Portico venne aggregato, insieme a Musicile e Le Masserie (oggi S.Marco Evangelista), a Recale che mantenne un ruolo predominante; mentre i singoli Casali aggregati avevano una limitatissima autonomia.
Le cose, però, non andavano assolutamente bene, soprattutto per la posizione di supremazia, con continue vessazioni, assunta dalla “Centrale”, cioè dal Comune di Recale.
Alla fine di settembre del 1819 il Consiglio dell’Intendenza accolse le richieste e autorizzò la separazione del Comune di Portico da quello di Recale con decorrenza dal 1° gennaio 1820.
Dopo l’unità d’Italia, con il Regio Decreto 24 agosto 1862 la denominazione del Comune venne cambiata in Portico di Caserta.
Quindi dal 1° gennaio 1929 al 30 giugno 1946 Portico venne riunito a Macerata di Marcianise (che si chiamerà Macerata Campania dal 1° luglio 1946) per formare un unico Comune denominato “Casalba”.