Carnevale al tempo del covid

 

 

A carnevale la follia si impossessa della collettività.

Non c’è più distinzione alcuna tra bene e male, saggezza e pazzia, uomo e donna.

Le maschere ballano, cantano, scherzano, ridono per liberarsi dall’angosce, per assicurarsi salute e ricchezza, per garantirsi benessere.

Si deve ridere… ogni anno le stesse battute, le stesse trovate comiche, immutabili e ripetitive.

Ma si deve ridere.

Tutto è caos, tutto è al rovescio.

Ogni cosa è annullata, dissacrata, esorcizzata per poi essere ricostruita..

Ogni cosa deve essere ricostruita … deve tornare al suo posto…

Così l’uomo ad ogni cosa dà il proprio ordine naturale sia che lo guidi un Pulcinella , maschio con coppolone in testa e corno in mano, femmina partoriente dalle due gobbe, morto con l’abito bianco, la maschera nera e la scopa nell’altra mano, sia che lo guidi il capo – quadriglia del laccio d’amore, i cui comandi fanno prima intrecciare e poi sciogliere i nastri intorno al palo, simbolo eterno di fecondazione e prosperità.

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